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Un computer e tre sinapsi


Tra i maggiori compositori che si sono dedicati alla danza, facendo sì che con lo scorrere del tempo le composizioni si trasformassero nel loro diario quotidiano, mi piace ricordare Frederic Chopin e Astor Piazzolla. Con le Mazurche il primo e l’altro con i Tanghi, sono riusciti a far apprezzare quella particolare sensazione che secondo me, (accanto alla telecamera) fu magnificamente descritta da Lev Tolstoj “Un desiderio di desideri: la malinconia”. Sentivo l’esigenza di sviluppare una versione “ballabile“ della romanza “perché taccia il rumor di mia catena” e così l’ho trasformata in una milonga che insieme a Michele Lotrecchiano (ti sorride un po' stupito) grazie ai prodigi di un software mirabolante, siamo riusciti a portare a compimento. Invece con Giovanni Gava (dallo sguardo tenebroso) ho potuto apprezzare le meraviglie dei nuovi programmi di montaggio, senza i quali ancor oggi, starei navigando con esiti piuttosto incerti, in quei mari assai poco raccomandabili, che furono tanto cari a Joseph Conrad e a William Turner.



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