Quando si dice: la tecnologia
Durante le riprese di un brano al pianoforte, che per autentico pudore l’eccelso autore preferiamo non scomodare, fortuna ha voluto che le telecamere e i microfoni ancora fossero accesi. Malgrado gli sforzi, giunti ormai al limite dello sfinimento, dopo aver provato e riprovato, per ore e ore consecutive, con la troupe ormai prossima allo sfinimento, finalmente l’esecutore ha trovato un modo appropriato per rendere inequivocabilmente comprensibile la sua singolare e quanto meno ispirata - aggiungiamo noi - sublime esecuzione. Così l’interpretazione, per non perderne la grandezza, sinteticamente qui andiamo a riassumere: precisione dell’attacco, pedale dosatissimo, respiri ineccepibili, dinamiche esemplari, tempi rigorosi, senso della forma e sfumature di coerenza davvero eccezionali. Unico appunto, non così rilevante in verità, una gestualità ed una espressività poco sobri, e un ghigno forse inappropriato ad uno che vorrebbe spacciarsi come “pianista”.